Se si pensa alla guerra nel Medioevo, quella del balestriere genovese, armato di tutto punto, è forse l'immagine più comune e celebre. Si trattava di uomini provenienti dalla Repubblica di Genova, in massima parte liguri, addestrati per servire nella marina e nell'esercito del Doge, ma anche come mercenari al soldo del miglior offerente, come il re di Francia o vari capitani di ventura. Giustiniani, per esempio, ne comandava 700 durante la difesa disperata di Costantinopoli contro le forze ottomane. A differenza dell'arco, che richiedeva anni di pratica per essere usato con profitto, e delle prime, goffe armi da fuoco, per usare la balestra bastavano braccia forti e un addestramento discreto, con il risultato di padroneggiare un'arma estremamente precisa e dalla forza tale da poter uccidere un cavaliere anche a distanza di 400 metri, con le giuste condizioni. Questo rendeva i Genovesi particolarmente temibili perchè, a fronte di un costo di addestramento contenuto, potevano avere la meglio facilmente su chi faceva del mestiere delle armi la propria ragione di vita e disponeva delle migliori armi e corazze. I balestrieri solitamente si proteggevano, durante la fase di ricarica, con uno scudo pavese legato dietro la schiena, rivolto verso al nemico, e avevano corazze in cuoio o di maglia. Erano eccellenti nella difesa di una fortificazione, ma anche in campo aperto su un terreno pianeggiante. Possedevano anche armi da taglio per il corpo a corpo, come spade o coltelli. Ma i reparti Genovesi avevano punti deboli? Assolutamente si, infatti nel corpo a corpo non erano preparati per resistere a reparti di fanteria, specialmente pesante, e le balestre temevano particolarmente la pioggia e il fango. Una volta che la corda della balestra diventava scivolosa era praticamente impossibile fare fuoco, e questa fu una delle cause delle numerose sconfitte dei francesi nella guerra dei Cent'Anni. Infatti gli inglesi, che usavano un arco gallese di tasso, non temevano le intemperie. I balestrieri genovesi, nati attorno alla prima crociata, restarono fra le più richieste truppe sui campi di battaglia fino al 1500-1550 circa, dopodichè il massiccio utilizzo delle armi da fuoco, di piccolo e grosso calibro, li rese definitivamente obsoleti. I Genovesi, sempre più legati alla politica spagnola, smisero di essere rinomati come mercenari.
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If we think of the war in the Middle Ages, that of the Genoese crossbowman, fully armed, is perhaps the most common and famous image. These were men from the Republic of Genoa, mostly Ligurians, trained to serve in the Doge's navy and army, but also as mercenaries in the pay of the highest bidder, such as the king of France or various captains of fortune. Giustiniani, for example, commanded 700 during the desperate defense of Constantinople against the Ottoman forces. Unlike the bow, which required years of practice to be used profitably, and the first clumsy firearms, to use the crossbow you only needed strong arms and discreet training, with the result of mastering an extremely precise and force enough to kill a knight even at a distance of 400 meters, with the right conditions. This made the Genoese particularly formidable because, in the face of a low training cost, they could easily get the better of those who made the profession of arms their reason for living and had the best weapons and armor. Crossbowmen usually protected themselves, during the reloading phase, with a Pavese shield tied behind their back, facing the enemy, and had leather or mesh armor. They were excellent in defending a fortification, but also in open field on flat ground. They also possessed edged weapons for close combat, such as swords or knives. But did the Genoese departments have weaknesses? Absolutely yes, in fact in the melee they were not prepared to resist infantry units, especially heavy ones, and the crossbows were particularly afraid of rain and mud. Once the crossbow rope became slippery it was virtually impossible to fire, and this was one of the causes of the numerous defeats of the French in the Hundred Years War. In fact the British, who used a Welsh yew bow, were not afraid of bad weather. The Genoese crossbowmen, born around the first crusade, remained among the most requested troops on the battlefields until about 1500-1550, after which the massive use of firearms, small and large caliber, made them definitively obsolete. The Genoese, increasingly linked to Spanish politics, ceased to be renowned as mercenaries.
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