Nuovo post di approfondimento sul tardoantico (diciannovesimo?) per l'uscita de "Lo stendardo di Giove".
Quando pensiamo al mondo Romano, ci immaginiamo sempre uno Stato centrale fortissimo, con la città di Roma che fa da padrone incontrastato su tutto l'impero.
In realtà non è mai stato così, anzi, la forza dell'impero era proprio quella di riuscire a negoziare con le aree maggiormente periferiche in modo che restassero buone nonostante la grande distanza.
Questo meccanismo iniziò a scricchiolare nei periodi di crisi, per poi diventare irreversibile grossomodo a partire dal 400.
è in questo contesto che le rivolte dei bagaudi iniziano a diventare talmente grandi da creare non solo degli Stati nello Stato, ma addirittura dei potentati indipendenti.
Ma chi sono questi bagaudi? Si tratta di cittadini Romani dall'ascendenza celtica che rifiutano la cittadinanza e, in molti casi, il cristianesimo, per conservare le proprie tradizioni contro uno Stato che vedono come feroce e incapace di garantire il loro benessere.
Il nord della penisola Iberica, la Britannia orientale, la Gallia centrale, sud-orientale e la Britannia sono le aree più interessate da questo fenomeno di grandi ribellioni contro la capitale, ormai capace solo di mandare funzionari interessati ai soldi e missionari avidi che vengono visti come elementi alieni alla cultura locale.
I bagaudi son in massima parte campagnoli e contadini che si danno al brigantaggio contro coloro che vivono "nelle città" e contro i barbari, sempre più presenti all'interno dei confini del vecchio impero.
Nei prossimi post approfondiremo alcuni dei loro capi e dei loro eventi, ma per darvi una piccola anticipazione, sono tre gli eventi più significativi delle rivolte bagaudiche:
1) Nel 407, il generale Saro è circondato dai bagaudi sulle Alpi e riesce a negoziare un salvacondotto in Italia, consegnando però tutto il bottino di guerra.
2) In Bretagna e nella valle della Loira, i bagaudi si dimostrano in un certo senso "benevoli" verso l'arrivo di Attila e combattono le legioni di Ezio e dei suo alleati barbari per parecchi anni. I bretoni diventano di fatto indipendenti
3) Attorno al 472, Riotamo, il grande re dei bagaudi di Britannia e Bretagna, si allea con l'imperatore d'Occidente Antemio e conduce dodicimila uomini contro i Goti in Gallia, venendo però sconfitto. Riotamo è una delle figure sulle quali si basa la leggenda di re artù.
Le rivolte dei bagaudi furono soppresse interamente dai Romani con l'aiuto dei barbari, salvo per la Bretagna, che rimase indipendente, e la Britannia, che fu di fatto abbandonata.
Nell'immagine: mappa della Gallia attorno al 476
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New post on late antiquity (nineteenth?) for the release of "Lo stendardo di Giove".
When we think of the Roman world, we always imagine a very strong central state, with the city of Rome which is the undisputed master of the whole empire.
In reality it has never been like this, indeed, the strength of the empire was precisely that of being able to negotiate with the most peripheral areas so that they remained good despite the great distance.
This mechanism began to creak in times of crisis, and then became irreversible roughly starting from 400.
it is in this context that the Bagaudae revolts begin to become so great as to create not only states within the state, but even independent potentates.
But who are these bagaudi? These are Roman citizens of Celtic ancestry who reject citizenship and, in many cases, Christianity, to preserve their traditions against a state they see as ferocious and unable to guarantee their well-being.
The north of the Iberian Peninsula, eastern Britain, central, south-eastern Gaul and Britain are the areas most affected by this phenomenon of great rebellions against the capital, now only capable of sending officials interested in money and greedy missionaries who are seen. as elements alien to the local culture.
The bagaudae are mostly peasants and peasants who give themselves to banditry against those who live "in the cities" and against the barbarians, increasingly present within the borders of the old empire.
In the next posts we will deepen some of their leaders and their events, but to give you a little preview, there are three most significant events of the Bagaudiae revolts:
1) In 407, General Saro is surrounded by bagaudae in the Alps and manages to negotiate a safe conduct in Italy, but handing over all the spoils of war.
2) In Brittany and the Loire valley, the bagaudi are in a certain sense "benevolent" towards Attila's arrival and fight the legions of Ezio and his barbarian allies for several years. The Bretons become de facto independent
3) Around 472, Riotamo, the great king of the bagaudi of Britain and Brittany, allies himself with the Western emperor Anthemius and leads twelve thousand men against the Goths in Gaul, but is defeated. Riotamus is one of the figures on which the legend of King Arthur is based.
The Bagaudae revolts were entirely suppressed by the Romans with the help of the barbarians, except for Brittany, which remained independent, and Britain, which was effectively abandoned.
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